Ciao a tutti! Sono Thomas e per presentarmi vi racconterò come è nata la mia attività..
Fin dall’infanzia ho sempre avuto contatti con gli animali, molto stretti potrei dire, la mia merenda veniva spesso “condivisa” con qualche capra, ma l' animale che mi rimase più nel cuore fu indubbiamente un asina di nome Lussi. Ho condiviso con lei molti anni che sicuramente gettarono le fondamenta a quello che ora è diventato “asini in cammino” infatti , nel settembre 2013 acquistai con non pochi sacrifici la mia prima asina Gelsomina. Fin da subito lo scopo principale non fu avere un animale da tenere in un recinto per il pascolo, ma bensì quello di lavorarci assieme. Desideravo ridare valore all’asino che tanto ha dato ai nostri nonni come compagno insostituibile nei lavori quotidiani, conoscere il suo passo lento e le sue decisioni e reazioni mai improvvise, una rivalsa per questo animale alla frenetica della società moderna.
Cominciai con Gelsomina
Cominciai così ad addestrare Gelsomina con tecniche più o meno improvvisate, dato che si trovavano ben poche fonti a riguardo, ma dovetti ben presto ringraziare la sua proverbiale “pazienza asinina” che assecondandomi, con non pochi errori da parte mia, cominciò a reagire in maniera positiva ottenendo i primi risultati. Il primo obiettivo era fondamentale, ma non così scontato: dovevo conquistarmi la sua fiducia. Cosa semplice penserete voi, ma non così tanto per un asina che, fino ad allora, aveva vissuto libera in un pascolo di montagna con pochissimi contatti umani. Cercai di entrare in empatia con Gelsomina, la quale mi fece conoscere il suo aspetto emotivo e il suo docile carattere ed in particolare la sua grande intelligenza. Fu allora che dentro di me iniziò a prender vita un forte desiderio che ben presto diventò il mio scopo … ridare nuova luce nella società contemporanea ad un animale che non merita affatto l’oblio in cui è sceso negli ultimi anni, cercando di mettere insieme la sua fama di lavoratore instancabile e il suo carattere docile e mansueto, al fine di far entrare anche le altre persone in sintonia con questo splendido animale ormai dimenticato.
Continuai con Agata
Dopo un po’ di tempo entrò a far parte della famiglia un’altra asina, Agata, per far compagnia a Gelsomina. L’addestramento stava dando buoni risultati e perciò decisi di partecipare alle feste dell’agricoltura sia del mio paese che dei paesi limitrofi, sfilando con i costumi dell’epoca. Notai che l’interesse delle persone cresceva sempre di più.
Nella primavera del 2015, Agata è entrata a far parte della famiglia da ormai sei mesi e, in una soleggiata mattina di maggio con lo stupore di tutti, ci dona un regalo inaspettato, una splendida asinella! Scopriamo così che al momento dell’acquisto era gravida! Le voci della nascita iniziano a girare in paese, i bambini entusiasti accorrono a vedere la cucciola e la battezzano con il nome di Elsa. Mi ritrovai così improvvisamente con tre asine, un numero sufficiente per tentare un nuovo esercizio: i giri a dorso d’asino per partecipare ai vari eventi in zona. Il successo dell’iniziativa fu immediato e quanto mai inaspettato, fu la spinta di cui avevo bisogno per capire che quella era la strada giusta da percorrere.
Colmo di entusiasmo
Colmo di entusiasmo, anche Bianca si unì al gruppo. Ormai il dado era tratto, ma le loro bocche voraci erano tante da sfamare e i terreni attorno casa erano troppo pochi per tutte e quattro. Serviva un pascolo per il periodo estivo e, grazie ai miei amici di Treschè Conca ne trovo uno proprio in quel paese dell’Altopiano di Asiago. Ma sorgeva dunque un ulteriore problema, come trasportare gli asini da Caltrano a Treschè Conca? La soluzione era proprio lì dietro l’angolo, dal racconto degli anziani del paese che grazie alla forza degli asini riuscivano a trasportare la legna dalla montagna alla pianura. Una folle idea prese così vita, perché non tentare il viaggio a piedi come una volta? Dalla contrada Sandonà di Caltrano si può accedere in altopiano per sentieri, senza dover necessariamente percorrere strade trafficate. Infondo gli asini attorno a casa se condotti alla capezza camminano bene, perciò perché non farlo! Propongo l’idea agli amici e in un battibaleno la squadra è pronta. Mi metto subito all’opera con il mio papà Artenio per costruire dei basti per gli asini, in modo tale da poter caricare i viveri e le bevande per il viaggio. Un sabato soleggiato di giugno i quattro amici, ormai compagni di avventura, si presentano di buon ora nel cortile di casa: carichiamo gli asini, ultime precauzioni e si parte. La salita impervia si fa sentire e non dà tregua, ma senza grandi difficoltà riusciamo a raggiungere verso mezzogiorno Malga Serona. Quel momento lo ricordo bene, il mio cuore esplodeva di gioia, eravamo infatti giunti alla quota più alta del tragitto, da lì fino a Treschè Conca il sentiero proseguiva in discesa. Ci concediamo così una meritata pausa con un ottimo pranzo in malga e qualche bicchiere di vino per festeggiare. Con le pance piene, riprendiamo il cammino, al nostro passaggio la gente si affacciava alle finestre sbalordita da quello strano gruppo mentre i bambini salutavano con entusiasmo. Alcune ore dopo verso sera raggiungiamo la meta, incredibile ce l’avevamo fatta!
Ho voluto raccontarvi questa avventura perché
Ho voluto raccontarvi questa avventura perché di fatto è stata la chiave di svolta che mi portò a compiere l’ultimo passo, ovvero i trekking someggiati. Contatto così alcune guide escursionistiche che operano in altopiano e gli propongo la mia idea di trekking someggiati con gli asini e loro entusiasti decidono di collaborare. Definiamo le prime uscite e la risposta da parte delle persone è buona, soprattutto da parte dei più piccoli entusiasti di salire in sella agli asini.
Il futuro era pressoché definito e per la prima volta nella mia vita mi sentivo realizzato. La strada però non è sempre in discesa e nell’autunno del 2018 una malattia improvvisa ci posta via la nostra asina Agata. Il morale non è dei migliori, ma bisogna andare avanti. Entra perciò nella famiglia Margot, asina dalla stazza imponente e probabilmente incinta.
Nell’estate del 2019 si ripete la transumanza a piedi diventata ormai un evento annuale. Da Sandonà di Caltrano a Treschè Conca, dove nel frattempo mi ero trasferito per impegnarmi maggiormente con le uscite a passo d’asino, riuscendo a conciliare con non poche fatiche anche il lavoro primario in fabbrica. Il 14 luglio è una giornata di festa è il mio compleanno. Mi sveglio e vado subito a trovare le mie asine perché a mezzogiorno sarei andato altrove a festeggiare. Appena giungo al recinto noto subito qualcosa di strano, Margot è irrequieta. Entro nel recinto e trovo un pezzo di placenta: Margot aveva partorito! Urlo di gioia, ma il piccolo non si trovava, così nella frenesia del momento inizio a temere il peggio, forse i lupi erano arrivati prima di me. Proprio quando stavo perdendo le speranze, una sagoma fuori dal recinto attira la mia attenzione … era lui. Appena nato era rotolato fuori dal recinto andando pericolosamente a finire in una zona impervia. Mi precipito sul posto, lo prendo in braccio e sta bene, è un’asinella! Che regalo di compleanno magnifico! La piccola viene subito battezzata con il nome di Marylin.
Tutte le escursioni organizzate in collaborazione
Tutte le escursioni organizzate in collaborazione con le guide escursionistiche del posto hanno successo, è l’anno decisivo mi dico. Penso perciò all’ultimo essenziale passo per diventare a tutti gli effetti un professionista, ovvero diventare una guida ambientale escursionistica. Anche in questo caso le difficoltà non mancano, non esistono corsi in Veneto e il trasferimento in un’altra regione chiedeva un impegno troppo gravoso. Ma l’entusiasmo è tanto e tengo, nonostante tutto, costantemente monitorato il sito AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) dove pubblicano i vari corsi. Ricorderò per tutta la vita quel giorno in cui scorrendo la lista dei vari corsi proposti lessi: “… Bassano del Grappa – Veneto”. Non ci potevo credere. Era in programma il primo corso in Veneto ed addirittura a soli 30 km da casa! Forse, mi son detto, era proprio destino. Mi iscrivo immediatamente e mi presento con ansia alle selezioni. Scopro così di far parte di una lista di 140 persone di cui solamente 30 potevano accedere al corso. È una doccia fredda. Entro in una stanzetta e gli addetti alla selezione mi chiedono il perché del mio interesse al corso, così timidamente spiego il mio progetto fatto di escursioni a passo d’asino. Mi guardano sbigottiti e mi dicono la fatidica frase: “le faremo sapere”. Nei giorni seguenti l’ansia si fa sentire, ma in un giorno di settembre arriva una telefonata: “Buongiorno, la contatto per il corso AIGAE, è stato selezionato.” Non ci potevo credere! Il 10 ottobre 2019 inizio il corso di 300 ore che mi terrà occupato tutti i sabati e domeniche per ben sette lunghi mesi; gli argomenti da studiare sono tanti e arrivano anche i primi esami che fortunatamente vanno per il meglio. Il corso volge quasi al temine, il traguardo dell’esame conclusivo è sempre più vicino, sono stremato perché conciliare lavoro e corso non è affatto semplice, ma sfortunatamente a marzo 2020 arriva la pandemia mondiale. In qualche modo si riesce a concludere con l’esame finale a luglio, superato l’ultimo ostacolo! Con tutte le accortezze e precauzioni, da questo strano luglio 2020 inizio fin da subito a fare escursioni in modo indipendente, le collaborazioni con le fattorie didattiche e arriviamo così ad oggi.. e l’avventura continua.